Cristo ortolano
Domínikos Theotokópoulos detto El Greco (attr.)
tempera su tavola, 1568 ca.
cm. 58,5 x 69,5 x 1/2,8
Collezione privata
Domínikos Theotokópoulos detto El Greco (attr.)
tempera su tavola, 1568 ca.
cm. 58,5 x 69,5 x 1/2,8
Collezione privata
Prima dell’intervento di restauro, la superficie presentava un film protettivo più superficiale, non originale e a base di vernice dammar, risalente a un intervento recente (ottobre 2016) che conferiva alla superficie una rifrazione altamente glossy deturpando la lettura dell’opera.
Al di sotto di questo spesso film era presente un ulteriore film protettivo non originale, presumibilmente riferibile a un restauro ipotizzato risalente al XX secolo (in quanto sensibile a solventi chetonici), che per la sua forte ossidazione conferiva alla cromia originale un’intonazione particolarmente ambrata tipica di una resina naturale. A questo intervento sono stati imputati piccoli ritocchi cromaticamente alterati ma limitati alle zone perimetrali e in alcuni punti lungo la fessurazione trasversale della tavola.
In realtà, durante l’intervento di pulitura del film pittorico, realizzato in più fasi per la rimozione dei film protettivi soprammessi, è stato possibile evidenziare tre differenti interventi di restauro che si sono succeduti nei secoli, riconoscibili non solo per la diversa tenacità dei ritocchi alle miscele di solventi utilizzati ma anche per l’utilizzo diversificato dell’impasto di stuccatura riscontrato nel risarcimento delle lacune dello strato preparatorio.
Si sono evidenziati:
L’intervento di restauro ha tenuto conto degli interventi precedenti documentandoli fotograficamente e analizzandoli in modo dettagliato.
In riferimento alla riproduzione fotografica allegata all’expertise di Roberto Longhi, autenticato dallo scritto della Dott.ssa Mina Gregori, che documenta lo stato di conservazione del dipinto dopo un’opera di restauro ipoteticamente risalente alla prima metà del XX secolo, si precisa che l’intervento di ritocco realizzato nell’attuale restauro, non ha volutamente riproposto quegli interventi di restituzione estetica realizzati a suo tempo in corrispondenza di alcune stuccature del film preparatorio, dove non risultavano riscontri pittorici avvallati da una continuità con la pennellata originale; da qui la motivazione del fatto che la ricostruzione degli elementi vegetativi, lungo il perimetro del dipinto, attualmente non corrisponda totalmente alla fotografia suddetta, così come parte del panneggio della Maddalena dove compromesso nella parte inferiore a destra a causa di un apporto incontrollato di umidità che ne ha danneggiato gli strati preparatori.
L’intervento di restauro è stato realizzato secondo le seguenti modalità:
1. Approfondimenti diagnostici con lo scopo di verificare quanto rilevato nel corso degli esami obiettivi, nonché di dare risposta a tutti i dubbi irrisolti riguardo la tecnica artistica, lo stato di conservazione e le modalità di intervento.
2. Documentazione fotografica realizzata in luce normale, ultravioletta e con microscopio digitale prima durante e dopo il restauro.
3. Realizzazione di alcuni tasselli di pulitura per la verifica della sensibilità igrometrica degli strati pittorici in modo da individuare la procedura più idonea al recupero delle cromie originali per la rimozione dei ritocchi eseguiti in modo grossolano e delle patine soprammesse alterate non originali.
4. Pulitura della pellicola pittorica con rimozione chimica e/o chimico fisica delle sostanze soprammesse quali:
a. film di vernice dammar con effetto glossy
b. il film di vernice naturale alterata,
c. ritocchi ed ridipinture a base oleosa;
d. eventuali stuccature debordanti sulla pellicola pittorica originale
L’intervento di pulitura è stato eseguito in diverse fasi successive in modo da ammorbidire gradualmente i film soprammessi riscontrati ed eliminarli progressivamente in base al loro grado di solubilità:
a. lo strato di vernice superiore glossy a base di vernice dammar è stato rimosso tramite tamponcini imbevuti di solvente a base di idrocarburo alfatico quale white spirit,
b. lo strato di vernice sottostante, cromaticamente alterato è stato rimosso tramite tamponcini imbevuti di solvente chetonico quale acetone;
c. i ritocchi più tenaci, ma sempre a base di vernice, sono stati rimossi tramite tamponcini di cotone imbevuti di solvente chetonico quale MEK (metietilchetone) e una miscela a base di etil acetato;
d. la rimozione delle stuccature realizzate in modo grossolano con impasto a base di gesso e colla è stata eseguita tramite l’azione combinata di acetone, acqua tiepida e bisturi, mentre le stuccature realizzate con impasto oleoso (mestica) di natura bolare sono state rimosse localmente con gel decapante.
5. Consolidamento e riappianamento dei sollevamenti e delle sbollature tramite iniezioni localizzate di colla di coniglio.
6. Stesura di un protettivo intermedio, in modo da isolare il film pittorico originale dall’intervento di restauro.
7. Stuccatura delle lacune degli strati preparatori tramite impasto a base di gesso di Bologna e colla di coniglio.
8. Verniciatura intermedia tramite stesura a pennello di una miscela di vernice stabile all’invecchiamento diluita in acetone e white spirit.
9. Ritocco pittorico delle stuccature tramite tecnica a tratteggio e a mimetico e velatura delle abrasoni tramite pigmenti in polvere stemperati in vernice stabile all’invecchiamento
10. Verniciatura finale tramite nebulizzazione di una miscela a base di vernice stabile all’invecchiamento diluita in acetone e white spirit.